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Luigi XI.

Re di Francia. Iniziò il suo regno mettendosi in netta opposizione alla politica del padre Carlo VII, cui succedette nel 1461; nel 1465, dopo molte controversie, ebbe ragione della Lega del bene pubblico (Ligue du bien public) che mirava a indebolire il potere centrale divenuto rigido; prigioniero di Carlo il Temerario, duca di Borgogna, dovette fare svariate concessioni. Solo dopo che le forze di Carlo il Temerario furono battute dagli Svizzeri a Granson e Morat (1476) e lo stesso Carlo ucciso davanti a Nancy (1477), L. XI poté impadronirsi del ducato di Borgogna e unirlo alla Francia, mentre la Lorena e le Fiandre passavano, non senza protesta del re di Francia e durante una divisione laboriosa dei beni di Carlo il Temerario, all'arciduca Massimiliano d'Asburgo, che aveva sposata Maria, unica figlia ed erede del duca di Borgogna. Alla Francia L. XI annetté anche la Provenza per l'estinzione degli Angiò e si considerò, in conseguenza del testamento di Renato d'Angiò (1480) erede alla corona di Napoli. Il suo regno fu contrassegnato dal rafforzamento della potenza francese in Europa; con sottile abilità limitò il potere agli Stati generali, accrescendo quelli regi, e iniziando l'assolutismo monarchico. A lui si deve l'abrogazione della Pragmatica Sanzione promulgata da Carlo VII che assicurava la libertà della Chiesa Gallicana, e grande importanza ebbero i rapporti tra la Francia e gli Stati italiani (Bourges 1423 - Plessis-les-Tours 1483).